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“Se le api scomparissero dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che 4 anni di vita”.

 

Questa celebre frase spiega bene come da questi insetti dipenda il futuro del pianeta.

 

Ma cosa succederebbe in un mondo senza api? Perchè sono così importanti e come possiamo fare per preservarle?

Le api domestiche e selvatiche sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo (fonte Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale).

Mele, agrumi, mandorle, zucchine, carote, cipolle, pere… sono solo alcuni degli alimenti che non esisterebbero senza le api.

Senza di loro inoltre, non potremmo neanche bere caffè o mangiare cioccolata.

È vero: ci sono colture che non dipendono esclusivamente dalle api ma quando ci sono, il raccolto è decisamente più abbondante.

Uno dei ruoli centrali che questi insetti ricoprono è la produzione di nuovi semi di piante orticole e nell’impollinazione di erba foraggera, indispensabile per la nutrizione del bestiame.

Se le api si estinguessero potremmo perdere tutte le piante che impollinano, tutti gli animali che mangiano quelle piante e l’essere umano avrebbe a disposizione meno carne, frutta e verdura.

I prezzi salirebbero alle stelle e non sarebbe più pensabile poter soddisfare il fabbisogno di cibo per l’intero pianeta. 

I principali problemi che le api si trovano ad affrontare sono i cambiamenti climatici e gli sbalzi di temperatura, l’impoverimento degli habitat naturali, malattie, parassiti e abuso di agro farmaci: minacce in costante crescita, che mettono in crisi il benessere e la sopravvivenza di questi preziosi insetti.

Cosa è possibile ed importante fare nel nostro piccolo per aiutare le api?

 

Sicuramente piantare nel nostro giardino, o in vaso, dei fiori e delle piante che siano di loro gradimento (come achillea, lavanda, menta).

Allo stesso modo, lasciare che i fiori dei prati crescano e non tagliare l’erba, in questo modo si darà loro del cibo a disposizione.

Utilissimo anche preferire alimenti locali e non provenienti da agricolture intensive.

Infine se possibile, mettere un rifugio per loro nel tuo giardino, in modo che possano trovare riparo, soprattutto se abiti in città.

 

 

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Per “bioaccumulo” si intende l’accumulo di xenobiotici lipofili nel tessuto adiposo e sistema nervoso centrale.
Uno xenobiotico è una sostanza di origine naturale o sintetica estranea all’organismo. Sono xenobiotici i farmaci, gli agrofarmaci, i metalli pesanti come ad esempio il piombo, mercurio e cadmio, e la maggioranza delle sostanze chimiche di sintesi.

I primi ad utilizzare il termine “bioaccumulo” furono dei naturalisti americani che, tra gli anni ‘50 e ‘60, trovarono elevate concentrazioni di DDT o para-diclorodifeniltricloroetano nell’organismo di alcune specie di uccelli; si tratta di un insetticida molto potente che esercita la sua azione aprendo i canali del sodio cellulari a livello neuronale, provocando quindi spasmi incontrollati e morte.
A seguito dell’evidente danno ambientale il DDT fu bandito nel 1973 dagli Stati Uniti e da molti altri Paesi tra cui l’Italia.

Bioaccumulo negli alimenti e catena alimentare

Gli xenobiotici, a meno che non siano farmaci che assumiamo intenzionalmente, entrano a nostra insaputa nella catena alimentare attraverso l’acqua e il cibo. Altre vie di entrata sono l’assorbimento cutaneo e l’inalazione, che riguardano soprattutto l’aria che respiriamo o il fumo di sigaretta, anche passivo.
Queste sostanze sono normalmente liposolubili, ciò significa che non si sciolgono in acqua e quindi non potranno essere eliminate tramite l’urina. Inoltre difficilmente si scindono in molecole più piccole e, anche per questo motivo, tendono a rimanere nel corpo.

Principali conseguenze del bioaccumulo

L’esposizione costante e cronica, anche a basse concentrazioni, di xenobiotici può portare a disfunzioni del sistema immunitario, disordini comportamentali e neurologici e nel peggiore dei casi, effetti mutageni e cancerogeni.

Quali possono essere i sintomi di intossicazione da xenobiotici?

Solitamente si presentano a livello del sistema nervoso come stato confusionale, depressione acuta, spesso viene coinvolto l’apparato gastrointestinale con disturbi come ridotta motilità intestinale, senso di nausea. L’intossicazione può manifestarsi con infiammazioni di varia natura, a livello d’organo e articolare, con un incremento di ritenzione idrica, letargia, rigidità muscolare. Può rivelarsi utile l’assunzione di antiinfiammatori naturali in fase acuta, associati a piante depurative per lavorare in modo sinergico su sintomi e cause.

Come ridurre il bioaccumulo

Il bioaccumulo di inquinanti tossici può mettere a rischio la salute umana. Per ridurre la nostra esposizione a tali sostanze è necessario ridurre il consumo di alimenti di origine animale, in particolar modo porre attenzione alla qualità dei cibi che scegliamo. Infatti, è utile consumare cibi di origine biologica, poco processati, poveri di farine raffinate e grassi eccessivamente elaborati.

Integratori per il bioaccumulo

Per aiutare l’organismo a compiere una detossificazione da queste sostanze, noi di Officina Botanica offriamo una vasta gamma di depurativi. I prodotti di questa linea sono numerosi: estratti secchi sotto forma di capsule, idrolati, macerati, gemmoterapici, tinture madri, estratti idroglicerici, da scegliere con cura e adattabili alle esigenze personali.

Non solamente un male di stagione. Le allergie infatti possono essere determinate anche da vari altri fattori, ognuno dei quali richiede un rimedio specifico. Vediamo qui, in generale, quali sono i principali allergeni.

L’equinozio di marzo segna l’inizio della primavera: stagione di colori, grandi propositi, energie positive, rinascita. Sfortunatamente non la pensano allo stesso modo coloro che soffrono di allergia ai pollini, in quanto tale periodo dell’anno, segna molto spesso l’aggravarsi della sintomatologia allergica.

Le allergie si manifestano come reazioni anormali di un individuo nei confronti di un allergene e sono in costante aumento a causa dell’uso frequente di sostanze chimiche irritanti, l’inquinamento ambientale nonché – paradossalmente – per il miglioramento delle condizioni igieniche.

Gli allergeni sono sostanze che normalmente non sono patogene ma che in soggetti predisposti (da esempio, per familiarità) possono scatenare reazioni allergiche, ovvero causare eventi di ipersensibilità mediata dalle Immunoglobuline E. I pollini non sono però gli unici allergeni, infatti è possibile classificare tali sostanze in tre grandi categorie:

  • DA INALAZIONE: acari della polvere, epiteli animali, spore fungine. Nell’immagine qui sotto / qui a fianco, oltre a essere riportati i principali allergeni, è indicato anche il periodo dell’anno in cui la loro presenza nell’aria è maggiore.
  • DA INGESTIONE: alimenti, farmaci per uso orale. Tra gli alimenti più allergizzanti troviamo le arachidi, la soia, i crostacei, il pesce, le uova, il latte e latticini, il mais, il frumento, i legumi, le spezie, la frutta fresca e la frutta secca. Alcuni di questi cibi sono ricchi di istamina, una molecola vasoattiva la cui ingestione in grandi quantità può causare reazioni pseudo-allergiche anche in individui non atopici (non predisposti).
  • DA INIEZIONE: veleni di imenotteri, farmaci per uso parenterale. Oltre alle possibili reazioni alle sostanze chimiche contenute nei farmaci, anche i veleni degli imenotteri (api, vespe, calabroni) possono provocare allergia, in quanto dopo la puntura la sostanza intossicante entra immediatamente in circolo, manifestandosi attraverso eritema cutaneo, reazione locale pruriginosa, orticaria generalizzata, giungendo fino a poter causare l’edema della glottide e lo shock anafilattico.

La diagnosi per l’identificazione degli allergeni e la scelta della terapia farmacologica – antistaminici, corticosteroidi, cromoni – spetta solo ed esclusivamente al medico allergologo. Una volta prescritta la terapia per la sintomatologia, anche l’alimentazione può svolgere in parte un ruolo importante.

Sul nostro Blog, avremo modo di approfondire nei prossimi tempi ciascuna di tali problematiche, qui presentate in forma generale, ed in particolare di indicare i rimedi mediante cui alleviarne i sintomi. Officina Botanica propone un’ampia gamma di prodotti specifici – interamente naturali -, in grado di offrire una risposta mirata a ciascuno.

Fonte bibliografica: Frusone F., Puliani G., Manuale di Medicina Generale. S.I. (2015), 2s edizione, vol. 1, pp. 828-831

 

 

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