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Per “bioaccumulo” si intende l’accumulo di xenobiotici lipofili nel tessuto adiposo e sistema nervoso centrale.
Uno xenobiotico è una sostanza di origine naturale o sintetica estranea all’organismo. Sono xenobiotici i farmaci, gli agrofarmaci, i metalli pesanti come ad esempio il piombo, mercurio e cadmio, e la maggioranza delle sostanze chimiche di sintesi.

I primi ad utilizzare il termine “bioaccumulo” furono dei naturalisti americani che, tra gli anni ‘50 e ‘60, trovarono elevate concentrazioni di DDT o para-diclorodifeniltricloroetano nell’organismo di alcune specie di uccelli; si tratta di un insetticida molto potente che esercita la sua azione aprendo i canali del sodio cellulari a livello neuronale, provocando quindi spasmi incontrollati e morte.
A seguito dell’evidente danno ambientale il DDT fu bandito nel 1973 dagli Stati Uniti e da molti altri Paesi tra cui l’Italia.

Bioaccumulo negli alimenti e catena alimentare

Gli xenobiotici, a meno che non siano farmaci che assumiamo intenzionalmente, entrano a nostra insaputa nella catena alimentare attraverso l’acqua e il cibo. Altre vie di entrata sono l’assorbimento cutaneo e l’inalazione, che riguardano soprattutto l’aria che respiriamo o il fumo di sigaretta, anche passivo.
Queste sostanze sono normalmente liposolubili, ciò significa che non si sciolgono in acqua e quindi non potranno essere eliminate tramite l’urina. Inoltre difficilmente si scindono in molecole più piccole e, anche per questo motivo, tendono a rimanere nel corpo.

Principali conseguenze del bioaccumulo

L’esposizione costante e cronica, anche a basse concentrazioni, di xenobiotici può portare a disfunzioni del sistema immunitario, disordini comportamentali e neurologici e nel peggiore dei casi, effetti mutageni e cancerogeni.

Quali possono essere i sintomi di intossicazione da xenobiotici?

Solitamente si presentano a livello del sistema nervoso come stato confusionale, depressione acuta, spesso viene coinvolto l’apparato gastrointestinale con disturbi come ridotta motilità intestinale, senso di nausea. L’intossicazione può manifestarsi con infiammazioni di varia natura, a livello d’organo e articolare, con un incremento di ritenzione idrica, letargia, rigidità muscolare. Può rivelarsi utile l’assunzione di antiinfiammatori naturali in fase acuta, associati a piante depurative per lavorare in modo sinergico su sintomi e cause.

Come ridurre il bioaccumulo

Il bioaccumulo di inquinanti tossici può mettere a rischio la salute umana. Per ridurre la nostra esposizione a tali sostanze è necessario ridurre il consumo di alimenti di origine animale, in particolar modo porre attenzione alla qualità dei cibi che scegliamo. Infatti, è utile consumare cibi di origine biologica, poco processati, poveri di farine raffinate e grassi eccessivamente elaborati.

Integratori per il bioaccumulo

Per aiutare l’organismo a compiere una detossificazione da queste sostanze, noi di Officina Botanica offriamo una vasta gamma di depurativi. I prodotti di questa linea sono numerosi: estratti secchi sotto forma di capsule, idrolati, macerati, gemmoterapici, tinture madri, estratti idroglicerici, da scegliere con cura e adattabili alle esigenze personali.